Cibo sintetico, bene la prudenza

Cibo sintetico, bene la prudenza

In Italia la carne sintetica (come, più in generale, tutti alimenti e mangimi coltivati in vitro) non potrà essere né prodotta né commercializzata [1]. E nemmeno importata [2].

Queste forme di proteine sintetiche imitano il gusto, la consistenza e la composizione della carne convenzionale [3]. Almeno di quella meno strutturata. I biologi la chiamano carne prodotta per coltura in vitro di cellule di origine animale [4]. Viene creata in laboratorio a partire da cellule staminali prelevate da animali vivi mediante biopsia indolore. Ma c’è anche la “versione” vegetale, che si ottiene con la lavorazione di cellule vegetali di leguminose o cereali, tra cui piselli, fagioli e soia. Che, tra l’altro, pare sia anche più gradita dai consumatori [5].

Ci sono diverse ragioni per cui si sta sviluppando questo novel food [6]. Sicuramente l’opportunità di business. Ma anche l’esigenza globale di sostenibilità ambientale [7] [8]. E la preoccupazione per la salute ed il benessere animale. Ma è davvero così?

La ricerca scientifica  sulla carne sintetica è decisamente agli inizi. E tre miti ambientali di questo nuovo prodotto potrebbero decisamente rivelarsi infondati o almeno sovrastimati. Vediamo quali.

La sostenibilità è discutibile

La produzione di carne sintetica, allo stato attuale, non può ritenersi sostenibile. Anche su larga scala. Sul piano dell’impatto climatico [9], potrebbe addirittura essere peggiore della carne da allevamento [10]. Il consumo di energia elettrica per far funzionare gli impianti di coltura cellulare e di altri sistemi di supporto necessari è ancora notevole [11]. Il funzionamento dei bioreattori potrebbe addirittura comportare maggiori emissioni di gas serra degli animali in allevamento [12] [13]. Così come significativa è la necessità dell’uso di sostanze chimiche, di nutrienti, e di un uso intensivo di materiali monouso [14].

Di contro, va detto che partendo da dati ufficiali pubblicati dall’ISPRA dal 1990 al 2020, è stato scientificamente dimostrato [15] che gli allevamenti italiani non sarebbero climalteranti, ma anzi la nostra zootecnia contribuisce a combattere il riscaldamento globale e a mitigare il cambiamento climatico. E’ stato altresì scientificamente dimostrato [16] che gli allevamenti non rappresentano uno spreco di terreno o risorse naturali, occupando per lo più praterie non coltivabili e difficilmente convertibili in aree a basse emissioni di carbonio come le foreste [17].

Un prodotto non cruelty-free

Sebbene il numero di animali macellati sarebbe enormemente inferiore, il cibo sintetico non è cruelty-free. Per far proliferare le cellule che produrranno la carne sintetica, è infatti necessario il siero fetale bovino [18]: il siero viene ottenuto dal sangue raccolto dal feto di bovine gravide, durante il processo di macellazione tramite un sistema chiuso di collettori che ne garantiscono la sterilità.

Questo processo non risparmia la morte di un animale e non ne garantisce nemmeno il rispetto ed il benessere [19]. Sollevando problemi di ordine etico e legali da cui la pressante corsa alla ricerca di soluzioni FBS free [20].

Salubrità ancora tutta da dimostrare

Che la carne sintetica sia un prodotto salubre, le evidenze scientifiche sono contraddittorie. Da un lato il rischio di contaminazione da patogeni intestinali (tipo Salmonella o Campylobacter) o esterni (come l’aviaria) è teoricamente minore [21]. Di contro, alcuni autori non escludono che, visto il gran numero di moltiplicazioni cellulari in atto, potrebbe verificarsi una disregolazione delle linee cellulari come accade nelle cellule tumorali [22]. E ciò potrebbe avere potenziali effetti sconosciuti sulla struttura muscolare e sul metabolismo umano [23].

Inoltre, comunque additivi alimentari ultralavorati e prodotti chimici disinfettanti potrebbero permanere nel prodotto finale. E potrebbero non essere nemmeno tenuti a comparire sulle etichette degli alimenti. Nel caso della carne in vitro, non è certo che gli altri composti biologici e il modo in cui sono organizzati nelle cellule in coltura possano potenziare gli effetti positivi dei micronutrienti sulla salute umana [24].

Conclusioni

Secondo i GRE, la carne coltivata va ben studiata e regolamentata in modo strutturato. Pur non essendo aprioristicamente contrari, tutti gli elementi scientifici disponibili lasciano presupporre che non sarà assolutamente la soluzione ai problemi ambientali della Terra.

E al tempo stesso non sono da escludersi problemi per la salute dei consumatori o concentrazioni della produzione in mano a pochi soggetti.

 

 

[1] Cibo sintetico. Cdm approva divieto produzione e commercializzazione. Comunicato stampa MASAF 28/03/2023

[2] Cibo sintetico. Lollobrigida: ddl trasversale e condiviso, vietata anche importazione. Comunicato stampa MASAF 30/03/2023

[3] Arshad M.S., Javed M., Sohaib M., Saeed F., Imran A., Amjad Z. (2017). Tissue engineering approaches to develop cultured meat from cells: a mini review. Cogent Food Agric, 3, 1320814, DOI:10.1080/23311932.2017.1320814.

[4] Oltre la coltivazione cellulare, un secondo metodo è quello della coltivazione acellulare, che punta a sostituire i prodotti di origine animale, come latte, uova e formaggio, con proteine simili fornite da microrganismi senza cellule, come batteri, lieviti e muffe, geneticamente modificati per questo scopo.

[5] Lei Sha, Youling L. Xiong (2020). Plant protein-based alternatives of reconstructed meat: Science, technology, and challenges, Trends in Food Science & Technology, Volume 102, 2020, Pages 51-61, ISSN 0924-2244, https://doi.org/10.1016/j.tifs.2020.05.022.

[6] Regolamenti (UE) 2015/2283 del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 novembre 2015 relativo ai nuovi alimenti e che modifica il regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga il regolamento (CE) n. 258/97 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1852/2001 della Commissione. Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 327/1 del 11/12/2015

[7] Eisen MB, Brown PO (2022) Rapid global phaseout of animal agriculture has the potential to stabilize greenhouse gas levels for 30 years and offset 68 percent of CO2 emissions this century. PLOS Climate 1(2): e0000010. https://doi.org/10.1371/journal.pclm.0000010

[8] Tuomisto H, Roy A. Could cultured meat reduce environmental impact of agriculture in Europe. In Conference Proceedings: Corson, M.S., van der Werf, H.M.G., editors. Proceedings of the 8th International Conference on Life Cycle Assessment in the Agri-Food Sector (LCA Food 2012). INRA; 2012. p. 615-619. JRC73514

[9] Lynch J and Pierrehumbert R (2019) Climate Impacts of Cultured Meat and Beef Cattle. Front. Sustain. Food Syst. 3:5. doi: 10.3389/fsufs.2019.00005

[10] Mattick C.S., Landis A.E., Allenby B.R., Genovese N. J. (2015). Anticipatory Life Cycle Analysis of In Vitro Biomass Cultivation for Cultured Meat Production in the United States. Environ. Sci. Technol. 2015, 49, 19, 11941–11949. https://doi.org/10.1021/acs.est.5b01614

[11] Gerber, P.J., Steinfeld, H., Henderson, B., Mottet, A., Opio, C., Dijkman, J., Falcucci, A. & Tempio, G. 2013. Tackling climate change through livestock – A global assessment of emissions and mitigation opportunities. Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO), Rome.

[12] Tuomisto H.et al., 2022. Environmental Impacts of Cultured Meat Production. Science of The Total Environment, Volume 851, Part 1, 10 December 2022, https://doi.org/10.1016/j.scitotenv.2022.158051

[13] Lynch J. Et al., 2019. Climate Impacts of Cultured Meat and Beef Cattle. Frontiers in Sustainable Food Systems, 19. https://doi.org/10.3389/fsufs.2019.00005

[14] La coltivazione di carne sintetica richiede l’uso di un terreno sterile, è indispensabile i piatti di coltura delle cellule, i mezzi di conservazione dei campioni e altri materiali che possono essere dannosi per l’ambiente se non vengono gestiti correttamente.

[15] Fabio Correddu, Mondina Francesca Lunesu, Maria Francesca Caratzu & Giuseppe Pulina (2023) Recalculating the global warming impact of italian livestock methane emissions with new metrics, Italian Journal of Animal Science, 22:1, 125-135, DOI: 10.1080/1828051X.2023.2167616

[16] Uno studio dall’INRA (Istituto nazionale di ricerca agronomica francese), smentisce questo dato e spiega che in tutto il mondo, l’impiego di allevamenti utilizza circa il 50% delle terre agricole, di cui l’80% sono praterie perlopiù non coltivabili: attualmente, le terre emerse si dividono in 62% di terre non agricole (città, deserti e foreste), 26,6% di terre agricole non coltivate (praterie, steppe, montagne) e l’11,4% di terre coltivate.

[17] Mattick C.S. et al. – op.cit. (9)

[18] Van der Valk J. Et al., 2018. Fetal Bovine Serum (FBS): Past – Present – Future. ALTEX – Alternatives to animal experimentation, 35(1), pp. 99–118. DOI: https://doi.org/10.14573/altex.1705101

[19] Lee, D. Y., Lee, S. Y., Yun, S. H., Jeong, J. W., Kim, J. H., Kim, H. W., Choi, J. S., Kim, G. D., Joo, S. T., Choi, I., & Hur, S. J. (2022). Review of the Current Research on Fetal Bovine Serum and the Development of Cultured Meat. Food science of animal resources, 42(5), 775–799. https://doi.org/10.5851/kosfa.2022.e46

[20] Subbiahanadar Chelladurai, K., Selvan Christyraj, J. D., Rajagopalan, K., Yesudhason, B. V., Venkatachalam, S., Mohan, M., Chellathurai Vasantha, N., & Selvan Christyraj, J. R. S. (2021). Alternative to FBS in animal cell culture – An overview and future perspective. Heliyon, 7(8), e07686. https://doi.org/10.1016/j.heliyon.2021.e07686

[21] Shapiro P. Clean meat: how growing meat without animals will revolutionize dinner and the world. Science. (2018) 359:399. doi: 10.1126/science.aas8716

[22] Neil Stephens, Lucy Di Silvio, Illtud Dunsford, Marianne Ellis, Abigail Glencross, Alexandra Sexton (2018). Bringing cultured meat to market: Technical, socio-political, and regulatory challenges in cellular agriculture. Trends in Food Science & Technology, Volume 78, 2018, Pages 155-166, ISSN 0924-2244, https://doi.org/10.1016/j.tifs.2018.04.010 .

[23] Hocquette J-F. Is in vitro meat the solution for the future? Meat Sci. (2016) 120:167–76. doi: 10.1016/j.meatsci.2016.04.036

[24] Chriki S and Hocquette J-F (2020) The Myth of Cultured Meat: A Review. Front. Nutr. 7:7. doi: 10.3389/fnut.2020.00007

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