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Presidio normativo

Home / Presidio normativo

 

Pur nella concorrenza di altre materie di competenza regionale, spetta allo Stato legiferare in tema di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema.

La competenza legislativa in materia di ambiente ed ecosistema è affidata alle cure esclusive della legislazione statale sin dalla riforma costituzionale del 2001. Principio da ultimo ribadito dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 93 del 18 aprile 2019: “anche in attuazione degli obblighi comunitari, un livello di protezione uniforme si impone sull’intero territorio nazionale”.

Tuttavia la normazione dell’ambiente si sovrappone a numerose competenze legislative regionali, quali l’urbanistica, la caccia, l’utilizzazione delle acque pubbliche per citarne alcune.

I GRE sono impegnati a tutti i livelli istituzionali affinché le minacce per l’ambiente e gli ecosistemi vengano rimosse. Di seguito indichiamo le basi della normativa nazionale ed internazionale. Per azioni relative alla legislazione delle Regioni o delle  Provincie autonome, non esitare a contattare i nostri gruppi territoriali.

Normativa ambientale

Convenzioni e accordi internazionali

  • Accordo di Parigi (2015)
  • Protocollo di Kyoto (1997)
  • Convenzione di Rio de Janeiro (1992) – La Convenzione sulla biodiversità, stipulata insieme ad altre due convenzioni dedicate rispettivamente ai cambiamenti climatici (effetto serra) e alla lotta alla desertificazione, in occasione dell’Earth Summit di Rio de Janeiro nel 1992, costituisce il primo fondamentale atto internazionale con il quale gli stati si impegnano comunemente a frenare la perdita di biodiversità. I singoli Paesi definiscono le modalità di applicazione dei suoi principi, attraverso la creazione di un apposito piano nazionale.
  • Convenzione delle Alpi (1991) per la salvaguardia a lungo termine dell’ecosistema naturale alpino ed il suo sviluppo sostenibile, nonché la tutela degli interessi economici delle popolazioni residenti, anche attraverso la creazione di una serie di principi di cooperazione.
  • Protocollo di Montreal (1987)
  • Convenzione di Berna (1979) – ha lo scopo di assicurare la conservazione della flora e della fauna selvatiche e dei loro habitats naturali. Il suo allegato II elenca le specie di fauna strettamente protette mentre l’allegato III le specie di fauna protette.
  • Convenzione di Bonn (1979) – ha come oggetto la difesa delle specie migratrici e del loro habitat e la sua appendice II elenca le specie migratrici che si trovano in cattivo stato di conservazione.
  • Convenzione di Washington (1973) sul commercio internazionale di specie minacciate di flora e di fauna (C.I.T.E.S)
  • Convenzione di Ramsar (1971)ha come oggetto di tutela le zone umide di importanza internazionale soprattutto come habitat degli uccelli acquatici. In Italia è stata data piena ed intera esecuzione alla Convenzione di Ramsar dal D.P.R. nr. 448 del 13 marzo 1976.

Normativa generale dell’Unione Europea

Guide europee all’interpretazione delle norme

Norme nazionali

  • Legge 6 agosto 2008, n. 133, recante “Conversione del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 – Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione Tributaria”, che istituisce l’ISPRA, Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale
  • D. Lgs. 3 Aprile 2006 n. 152, noto anche come Testo Unico Ambiente o Codice Ambiente
  • Legge costituzionale n. 3/2001
  • D. Lgs. 112/1998, recante il conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni e agli enti locali (in attuazione della delega prevista dalla L. 15 Marzo 1997 n. 59, “Bassanini uno”)

Le aree protette

  • Linee guida nazionali per la valutazione di incidenza (VINCA) in attuazione della Direttiva 92/43/CEE “HABITAT” articolo 6, paragrafi 3 e 4.
  • Decreto Legislativo N. 230 del 15 dicembre 2017 Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2014, recante disposizioni volte a  prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive.
  • Decreto 8 agosto 2014 – Abrogazione del decreto 19 giugno 2009 e contestuale pubblicazione dell’Elenco delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) nel sito internet del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.
  • Decreto 2 aprile 2014 – Abrogazione dei decreti del 31 gennaio 2013 recanti il sesto elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria (SIC) relativi alla regione alpina, continentale e mediterranea
  • Decreto del 17 ottobre 2007 Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di protezione speciale (ZPS)
  • D.P.R. dell’8 settembre 1997, n.357 (modificato con D.P.R. 12 marzo 2003, n.120) – Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche
  • Decreto del 3 settembre 2002 Linee guida per la gestione dei siti Natura 2000
  • Decreto del 3 aprile 2000 Elenco dei siti di importanza comunitaria e delle zone di protezione speciali, individuati ai sensi delle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE

La tutela delle acque

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Attuazione del monitoraggio ambientale delle acque e controllo delle acque reflue

  • D.M. 8.11.2010 n. 260, “Regolamento recante i criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali, per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, recante norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell’art. 75, comma 3, del medesimo decreto legislativo”.
  • D. lgs. 3.04.2006 n.152 e s.m.i., “Norme in materia ambientale” (Testo unico ambientale).
  • Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2000 che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque” (Direttiva Quadro sulle Acque – DQA) GUCE 22.12.2000 – L327/1;
  • Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n. 152, “Testo aggiornato del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152,
    recante: “Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole”, a seguito delle disposizioni correttive ed integrative di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 258″

Controllo e gestione delle acque di balneazione

  • D.M. 30.03.2010 (G.U. 24.5.2010 n.119), “Definizione dei criteri per determinare il divieto di balneazione, nonché modalità e specifiche tecniche per l’attuazione del D. Lgs. 30 maggio 2008, n. 116, di recepimento della direttiva 2006/7/CE, relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione”.
  • D. lgs. 30.05.2008 n. 116, “Attuazione della direttiva 2006/7/CE relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione e abrogazione della direttiva 76/160/CEE”.
  • Direttiva 2006/7/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 febbraio 2006 relativa alla “gestione della qualità delle acque di balneazione e che abroga la direttiva 76/160/CEE

Protezione e tutela delle acque destinate al consumo umano

  • D.lgs. 31/2001 – “Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano”.
  • Direttiva 98/83/CE del Consiglio del 3 novembre 1998 concernente la “qualità delle acque destinate al consumo umano”.

La tutela del suolo e la bonifica

  • d.lgs. 29 aprile 2010, n. 75 – “Riordino e revisione della disciplina in materia di fertilizzanti, a norma dell’articolo 13 della legge 7 luglio 2009, n. 88”.

Bonifica siti contaminati

  • d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 – “Norme in materia ambientale” (Testo unico ambientale).
  • D.M. 12 febbraio 2015, n. 31 – “Regolamento recante criteri semplificati per la caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica dei punti vendita carburanti, ai sensi dell’articolo 252, comma 4, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. (GU n. 68 del 23-3-2015)”.
  • L.R. 9 luglio 1998, n. 27 – “Disciplina regionale della gestione dei rifiuti”.

Utilizzazione agronomica di effluenti di allevamento, acque reflue e digestato

  • D. Interministeriale 25 Febbraio 2016, n. 5046 – “Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue di cui all’art. 113 del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, nonché per la produzione e l’utilizzazione agronomica del digestato di cui all’art. 52, comma 2-bis del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito in legge 7 agosto 2012 n. 134”.
  • D.M. 7 aprile 2006 – “Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, di cui all’articolo 38 del d.lgs. 11 maggio 1999, n. 152”.

Utilizzazione agronomica dei fanghi di depurazione

  • d.lgs. 27 gennaio 1992, n. 99 – “Attuazione della direttiva 86/278/CEE concernente la protezione dell’ambiente, in particolare del suolo, nell’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura”.

Utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione degli scarichi dei frantoi oleari

  • L. 11 novembre 1996, n. 574 – “Nuove norme in materia di utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione e di scarichi dei frantoi oleari”.
  • D. 6 luglio 2005 in attuazione dell’art. 38 del d.lgs. 11 maggio 1999.

Aree destinate alla produzione agricola e all’allevamento

Ripascimento dei litorali costieri e lacustri

  • D.M. 15 luglio 2016, n. 173 – “Regolamento recante modalità e criteri tecnici per l’autorizzazione all’immersione in mare dei materiali di escavo di fondali marini”.

La salvaguardia della biodiversità

I rifiuti

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  • D.M. Ambiente 24.06.2015 – “Criteri di ammissibilità rifiuti in discarica – Modifica DM 27 settembre 2010” (G.U. 11.09.2015 n. 211)
  • Regolamento 1357/2014 della Commissione del 18 dicembre 2014 “che sostituisce l’allegato III della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive”.
  • Decisione della Commissione 2014/955/Ue del 18 dicembre 2014, che modifica la decisione 2000/532/CE relativa all’elenco dei rifiuti, ai sensi della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio “Nuovo elenco europeo dei rifiuti – Decisione di modifica della decisione 2000/532/CE”.
  • decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito con modificazioni dalla legge 11 novembre 2014, n. 164. Articolo 8
  • D. Lgs. 14.03.2014 n. 49, “Attuazione della direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)”.
  • D. Lgs. 4.03.2014 n. 46, “Attuazione della direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento)”.
  • D. D. MATTM 7.10.2013, “Adozione e approvazione del programma nazionale di prevenzione dei rifiuti”.
  • D.M. Ambiente 14.02.2013 n. 22 , “Regolamento recante disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto di determinate tipologie di combustibili solidi secondari (CSS), ai sensi dell’articolo 184-ter, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni”.
  • D.M. Ambiente 10.08.2012 n. 161, “Regolamento recante la disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo”.
  • D.M. 27.09.2010 e s.m.i. “Criteri di ammissibilità in Discarica – Abrogazione D.M. 3 agosto 2005” (G.U. 1.12.2010 n. 281)
  • D. Lgs. 3.04.2006 n. 152 e s.m.i., “Norme in materia ambientale” (Testo unico ambientale)
  • D. Lgs. 24.06.2003 n. 209, “Attuazione della direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso”
  • D. Lgs. 13.01.2003 n. 36, “Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti”
  • D.M. Ambiente 5.02.1998, “Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22” (GU 16.04.1998 n.88).

L’inquinamento atmosferico

L’inquinamento acustico

  • Decreto Legislativo 17 febbraio 2017, n. 42 – “Disposizioni in materia di armonizzazione della normativa nazionale in materia di inquinamento acustico, a norma dell’articolo 19, comma 2, lettere a), b), c), d), e), f) e h) della legge 30 ottobre 2014, n. 161”
  • D. Lgs. 19.05.2005, n. 194  – “Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale”.
  • D.M. Ambiente del 16.03.1998 – “Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico”
  • D.P.C.M. 14.11.1997 – “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore” (GU 22.12.1997 n. 297).
  • L. 26-10-1995, n. 447 – “Legge quadro sull’inquinamento acustico”

L’inquinamento elettromagnetico

  • D.M. Ambiente 05.10.2016 – Approvazione delle Linee Guida sui valori di assorbimento del campo elettromagnetico da parte delle strutture degli edifici. (16A07701) (GU Serie Generale n.252 del 27-10-2016).
  • D.M. 02.12.2014 – “Linee guida, relative alla definizione delle modalità con cui gli operatori forniscono all’ISPRA e alle ARPA/APPA i dati di potenza degli impianti e alla definizione dei fattori di riduzione della potenza da applicare nelle stime previsionali per tener conto della variabilità temporale dell’emissione degli impianti nell’arco delle 24 ore” (GU 22.12.2014 n. 296).
  • D.M. Ambiente 13.02.2014 – “Istituzione del Catasto nazionale delle sorgenti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e delle zone territoriali interessate al fine di rilevare i livelli di campo presenti nell’ambiente” (GU 11.3.2014 n. 58).
  • Legge 17.12.2012 n. 221 – “Conversione, con modificazioni, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, recante ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”, allegato 1.
  • D. L. 18.10.2012 n. 179 (GU 19.10.2012 n. 245).
  • D.M. Ambiente 29.05.2008 – Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti. (GU 5.07.2008 n. 156).
  • Decreto Legislativo 01.08.2003 n. 259 – Codice delle Comunicazioni Elettroniche
  • DPCM 08.07.2003 – “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti” (GU 29.08.2003 n. 200).
  • DPCM 08.07.2003 – “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz” (GU 28.08.2003 n. 199).
  • Legge 22.02.2001 n. 36 – “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”

Radioattività

  • D. Lgs. 31 luglio 2020, n. 101 “Attuazione della direttiva 2013/59/ Euratom che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/ Euratom , 90/ Euratom 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom e riordino della normativa di settore in attuazione dell’articolo 20, comma 1, lettera a), della legge 4 ottobre 2019, n. 117”.
  • DD. Lgs. 04.03.2014, n. 45, “Attuazione della direttiva 2011/70/EURATOM, che istituisce un quadro comunitario per la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi“.
  • D. Lgs. 230/1995 e s. m. i. – “Attuazione delle direttive 80/836, 84/467, 84/466, 89/618, 90/641 e 92/3 in materia di radiazioni ionizzanti”.

Le autorizzazioni

IPCC
  • D. Lgs. 16.06.2017, n. 104 (G.U. n. 156 del 6 luglio 2017) – Attuazione della direttiva 2014/52/Ue del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014, che modifica la Direttiva 2011/92/Ue, concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, ai sensi degli articoli 1 e 14 della legge 9 luglio 2015, n. 114 (17G00117).
  • Decreto MATTM 28.04.2017 (in Gazz.Uff. 3 luglio 2017, n. 153) – Modifiche al decreto n. 141 del 26 maggio 2016 recante criteri da tenere in conto nel determinare l’importo delle garanzie finanziarie, di cui all’articolo 29-sexies, comma 9-septies, del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 (17A04381).
  • D. Lgs 4.03.2014 n. 46, “Attuazione della direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento)”
  • Direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 novembre 2010 relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento) (rifusione)
  • Decreto interministeriale 24.04.2008, Modalità, anche contabili, e tariffe da applicare in relazione alle istruttorie ed ai controlli previsti dal decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59.
  • D. Lgs. 59/2005 – Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento. Approvazione modulistica per la presentazione della domanda di autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.).
  • D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 e s.m.i. “Norme in materia ambientale” (Testo unico ambientale).
AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale)
VIA (Pua-Paur) / VAS
  • D. lgs. 29 giugno 2010, n. 128 – Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell’articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69.
  • Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 – “Norme in materia ambientale” (G.U. n. 88 del 14 aprile 2006)
  • Dir. 2001/42/CE del Consiglio d’Europa è stata introdotta nel diritto comunitario la valutazione ambientale strategica (VAS)
  • D. lgs. 27 gennaio 1992, n. 99 – Attuazione della direttiva n. 86/278/CEE concernente la protezione dell’ambiente, in particolare del suolo, nell’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura.
  • decreto-legge 29 marzo 1995, n. 96, convertito con modificazioni nella legge 31 maggio 1995, n. 206, articolo 2, comma 2, “Interventi urgenti per il risanamento e l’adeguamento dei sistemi di smaltimento delle acque usate e degli impianti igienicosanitari nei centri storici e nelle isole dei comuni di Venezia e di Chioggia”.
AUA (Autorizzazione Unica Ambientale)
  • D.P.R. 13 Marzo 2013 n.59, che regolamente l’AUA e va a sostituire tutti i titoli abilitativi necessari ai gestori di impianti per le diverse attività.
  • L. 4 Aprile 2012 n. 35 (decreto semplificazioni) che ha introdotto l’AUA per snellire le procedure e ridurre gli oneri a carico di piccole e medie imprese e per gli impianti non soggetti alle disposizioni in materia di AIA.

Sostanze e merci pericolose – rischi di incidente

  • D. Lgs. 26 Giugno 2015 n. 105 (di attuazione della direttiva 2012/18/UE) sul controllo del periodo di incidenti rilevanti connessi a sostanze pericolose;
  • D. Lgs. 14 Marzo 2014 n. 49 (di attuazione della direttiva 2012/19/CE) sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE);
  • Regolamento CE 1907/2006
  • Decreto legislativo del 14-3-2003 n. 65 in attuazione della direttiva 1999/45/CE e della direttiva 2001/60/CE relative alla classificazione, all’imballaggio e all’etichettatura dei preparati pericolosi. Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 14 aprile 2003, n. 87, S.O.
  • Decreto legislativo del 3-2-1997 n.52 “Attuazione della direttiva 92/32/CEE concernente classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose”. Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’11 marzo 1997, n. 58, S.O.